Tra le uscite discografiche odierne regna una certa prevedibilità, figlia della divisione sempre più netta delle tribù di ascoltatori. È spesso facile indovinare in anticipo cosa troveremo in un album, affidandosi a un piccolo gioco di presupposizioni. Nel caso di Nicolai D, ti aspetteresti canzone moderatamente d’autore, magari qualche risvolto country, qualche frivolezza pop; in fondo è (l’ennesimo) nordico infatuato di folk rock/pop (Jens Lekman, Kings Of Convenience). Play in parte conferma le attese ma aggiunge un robusto sapore cosmico, con rimandi al vecchio Van Morrison, arrangiamenti vigorosi, fughe verso lidi soul pop punteggiati di organo, fiati e riff di chitarra anni 60. Così il disco scorre lontano da scontate atmosfere di frontiera (ricreata) e si fa romantico e solare (il bel duetto alla Nancy & Lee di Tears In A Child’s Eye). (Marco Sideri)
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