L’uscita di The Hawk Is Howling mi ha un po’ sorpreso, sia perché ero completamente all’oscuro dell’esistenza di un nuovo album dei Mogwai, sia perché mi sono sinceramente chiesto cosa avessero ancora da dire i cinque di Glasgow. Il cosiddetto post rock è stato infatti sviscerato in tutte le salse assumendo le forme più svariate diventando oramai una realtà ben consolidata. Ma dal primo ascolto il passato ritorna violentemente. La freschezza di Young Team e la maturità compositiva di Zidane si fondono perfettamente in dieci suite altalenanti tra calme rilassanti e sognanti (Local Authority) e frenetiche accelerazioni, sporcate addirittura da chitarre sfacciatamente metalliche e tirate all’esasperazione (Batcat). Poco da dire? Non direi proprio. La filastrocca è sempre la stessa, ma è bellissimo continuare a farsela raccontare. (Giovanni Besio)
{mos_sb_discuss:11}