Se è vero che il mercato odierno delle ristampe punta soprattutto alla nostalgia, riesumando gemme polverose di folk e blues ante guerra per la gioia di (pochi) appassionati, a volte dal dimenticatoio affiora un album fresco e entusiasmante come avesse un mese e non decine di anni sulle spalle. “Cold Fact” è uno di quei dischi. Sixto Rodriguez, figlio del bronx multi etnico degli anni ’60, è come molti coetanei un Bob Dylan un po’ diverso; ma le sue canzoni non suonano come imitazioni: grazie ad arrangiamenti inventivi e efficaci (fiati, violini, suoni elettronici, ritmi soul) le ballate si accendono fino a costituire un antenato riscoperto del Beck rivoluzionario di “Odelay”. Popolare in Australia e nel Sudafrica dell’apartheid, “Cold Fact” è (finalmente) pronto a conquistare il resto del globo. (Marco Sideri)
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