Santi White è la voce e la mente dei Santogold; nonostante questo sia il suo esordio, non siamo di fronte a una musicista inesperta: Santi lavora da tempo professionalmente nel mondo della musica e scrive per altre artiste. Non stupisce allora che “Santogold” suoni immediatamente come un disco centrato e studiato, nel quale si mescolano indie, pop, dub, ska, hip-hop; come si può immaginare, quando i pezzi funzionano, il risultato è irresistibile, quando invece non catturano al primo ascolto, la noia è dietro l’angolo. Fortunatamente, una buona parte del LP è di alta qualità, come mostrano il singolo di debutto “Creator”, che rinvia alla scena londinese grime e a M.I.A., l’orecchiabilissima “L.E.S. Artistes”, dal successo assicurato, il dub-ska di “Shove It” (con un inserto rap di Spankrock), i richiami new wave à la Blondie di “Say Aha”. Nella seconda parte Santi perde qualche colpo, ma nel complesso “Santogold” si ascolta volentieri e giustifica i giudizi positivi di molta stampa estera. (Marina Montesano)
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