![Image Image](http://www.d3sign.it/dc/images/stories/CD/thumb_sweeney.jpg)
Fin dagli esordi, la sua declinazione spoglia della tradizione americana ha mantenuto viva e comunicativa un’ispirazione fulminante. Con gli anni, i seguaci e i copioni Will si è elevato al rango di “classico”; citato e preso a termine di paragone per dischi e maniere altrui. Non sposta di un millimetro il giudizio positivo e generale questa nuova prova. Benché diviso sulla carta con Matt Sweeney, “Superwolf” è puro Oldham dall’inizio alla fine: tese riflessioni melodiche, perlopiù guidate da un’elettrica scheletrica, con le radici nel blues e nel folk e nel gospel. E il cuore nel presente. Un fuoriclasse. (Marco Sideri)