La storia di questo disco, probabilmente, la conoscete già; se ne parla, grossomodo, ovunque. Ben Harper con al fianco i fidi Criminali innocenti chiude un tour mondiale a Parigi e, al posto di salutare la truppa e darle appuntamento alla prossima fatica, la sequestra una settimana in un piccolo studio della capitale francese. Tutti insieme, ben rodati dai mesi sulla strada, incidono “Lifeline” prima del meritato riposo. Alla luce del risultato, ottima idea, non c’è che dire. Il disco, abbandonate le esuberanze elettriche un po’ vuote delle prove recenti, riporta la scrittura di Ben ai fasti degli esordi: una sorta di bignami soul, gospel e rock, certamente derivativo ma al tempo fresco e personale. Con voce e chitarra del leader a dettare il passo. I fan (e non solo) hanno di che festeggiare. (Marco Sideri)
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