Dire che questo disco sembra arrivare dritto dal brit-folk del periodo 1968-1972 non significa sminuirlo come revivalista o derivativo. Nell’esordio da solista della cantante degli americani Espers c’è piuttosto la voglia di calarsi in un mondo così affascinante e remoto da risultare quasi favoloso, con regine che si chiamavano Sandy, Maddy e Jacqui e cavalieri che rispodevano ai nomi di Bert, John, Richard. Affrontato da questo punto di vista, Dear Companion è un lavoro semplice e piacevole per voce, chitarra, dulcimer e poco altro e decisamente più solare rispetto alle atmosfere degli Espers. Ci sono un paio di buone composizioni originali (notevole la janschiana Riverhouse), alcuni classicissimi tradizionali angloscozzesi (bella The Cruelty Of Barbara Allen, faticosa Sweet William And Fair Eleanor) e brani altrui pescati in territori atipici, dai New Riders Of The Purple Sage (All I Ever Wanted) all’amato Jimmy Webb (Do What You Gotta Do). Abbondano i buoni sentimenti ma c’è molta compostezza nell’esprimerli; più o meno come dire: il mondo è spiacevole per cui prendiamoci un tè. (Antonio Vivaldi)
CD in vendita da Disco Club al prezzo di € 15,90.
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