Il fatto che i Kings of Leon abbiano trascorso lo scorso anno aprendo i concerti per Bob Dylan e U2 lasciava immaginare che il loro terzo album dovesse avere le caratteristiche per piacere a un pubblico più ampio e più tradizionale rispetto ai loro precedenti. Non che tali precedenti fossero classificabili nella categoria dell’indie rock: “Youth and Young Manhood” e “Aha Shake Heartbreak” erano anzi due LP che si collocavano a pieno titolo nella tradizione rock americana, quella cui appartengono i Creedence Clearwater Revival, per intendersi. Si tratta però di un genere che oggi difficilmente finisce nelle classifiche americane; e i Kings of Leon hanno infatti finito per farsi conoscere prima in Europa che nel loro paese d’origine. “Because of the Times” amplia il raggio d’azione dei quattro: nella loro musica si sentono adesso influenze diverse rispetto al passato (persino i Pixies: cfr. “Charmer”) e in alcuni brani mostrano un approccio più hard e il tentativo di elaborare più accuratamente la struttura delle canzoni, grazie anche a decisi miglioramenti sul piano delle capacità tecniche. Il risultato è buono e sicuramente destinato a crescere con gli ascolti, sebbene si rimpianga un po’ la freschezza dell’esordio e l’assenza di brani che trascinano al primo ascolto. (Marina Montesano)CD in vendita da Disco Club a partire da venerdì 30/03 al prezzo di € 19,90
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