Per gli appassionati di rock classico il nome Starless & Bible Black rimanda subito a un celebre disco dei King Crimson e fa immaginare che qui si ascolti progressive. In realtà il trio proveniente da Manchester suona musica quasi tutta acustica e per il nome s’ispira alla fonte originale, vale a dire un verso di Dylan Thomas. Rispetto ad altri colleghi ‘neo-folk’ gli Starless adottano modalità abbastanza duttili da non far sembrare le loro canzoni esercizi di stile. Ad esempio la lunga “B.B.” parte come un tributo ai Pentangle per poi finire in ambito Mojave 3, mentre “Sirene” gioca tra folk inglese e ‘chanson’ francese grazie anche alla performance bilingue della cantante Hélène Gautier. Se il tono è quasi sempre delicato, il momento migliore sta però nella spettrale cupezza etilica di “The Bitter Cup”. (Antonio Vivaldi)