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Quando si sentono tanti dischi, si assume talvolta la stupida presunzione di “intuire” cosa è bello e cosa no dalle premesse, senza ascoltare. Poi, di colpo, arriva un disco che ti fa rimettere tutto in gioco: convinzioni, pregiudizi, preconcetti. Joss Stone ha sedici anni, è americana, bianca e bionda. Notata per la voce, era candidata a divenire la prossima Britney. Incidendo l’ipotetico disco d’esordio le è capitato di ascoltare alcuni brani soul degli anni ‘60; fulminata da quei suoni, ha abbandonato la strada del pop e reclutato i musicisti che suonavano allora al fianco dei Grandi.
Il risultato è un album di incredibile soul classico (Aretha Franklin…) con il profumo del moderno che spunta ogni tanto (una cover dei White Stripes). Un “disco per tutti” che non scorda la qualità. Meraviglioso. (Marco Sideri)