Il nome sulla copertina basterà agli estimatori del singolare cantautore americano per precipitarsi ad acquistare questa sua nuova fatica discografica, mentre chi non lo conosce ancora trarrà vantaggio, per un primo approccio, dalla indubbia varietà del materiale. La galleria dei personaggi cantati da Richman, che già comprendeva Picasso, Cleopatra e i Velvet Underground, si arricchisce delle figure di Salvador Dalì e Vincent Van Gogh, mentre compaiono le consuete canzoni in altre lingue, due in francese e, udite udite, due in italiano (niente spagnolo, questa volta).
Ma la novità è la sua discesa in campo, politicamente parlando, con un brano dedicato ad Abu Jamal, il detenuto politico americano di origini arabe al centro da diversi anni di una campagna contro la sua ingiusta detenzione. (Fausto Meirana)