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“Le canzoni di Fabrizio De Andrè riviste da musicisti estranei e/o marginali rispetto al mercato discografico industriale”: si presenta così il doppio cd pubblicato da Stella Nera, etichetta legata ad a/rivista anarchica. Un epigramma ingeneroso, vuoi perché fra i musicisti spiccano nomi ben noti come Lalli, Gatto Ciliegia, Walkabouts, Stefano Giaccone, Gang, vuoi perché il canzoniere di “Mille papaveri rossi” è interpretato con una adesione emotiva esemplare, non solo politica. Dall’ascolto viene fuori un bel ritratto di De André nelle vesti di poeta folk universale, quello che riusciva essere il cantastorie attento di tante piccole unità esistenziali, messe alla prova senza riguardi dalla vita ma capaci di insegnare e di restare impresse nel cuore assai di più di condottieri e tiranni assortiti.
(John Vignola)