Il cantautore Antonio Clemente, o meglio Clemente e basta, come recita la copertina, esce con il suo quarto album, meditato per ben quattro anni. Tanta è la distanza tra I Confini Del Giorno e il precedente Canzoni Nel Cassetto. Il disco è strutturato come un concept-album, creato per raccontare una storia d’amore. Dieci anni racchiusi in un’oretta di musica, tra gli alti e i bassi di una relazione. Sono quattordici brani percorsi da diversi stili, dalla bossa alla musica irlandese, e se si vuole trovare qualche parentela tra i colleghi cantautori, si possono nominare Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli e magari Giorgio Conte. Un disco che riempie quindi un certo vuoto in questo ambito,fatto di sincera ispirazione e ben suonato da un ampio ed affiatato ensemble di musicisti, che arricchiscono i brani con strumenti dai diversi colori (fisarmonica, violino, tromba, flauto). Prezioso il contributo alla voce femminile di Talita Knight, moglie di Clemente, che contribuisce al brano I Confini Del Mondo e canta, in proprio, la bella ghost track Due Come Noi, brano che chiude la storia scorrendo, filmicamente, sui titoli di coda... (Fausto Meirana)