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DHVANI - Angustium DHVANI - Angustium Hot

angustiumI Dhvani sono la dimostrazione che si può essere ucronici. Nel nuovo lavoro del combo formato da Alessio Fuzz Caorsi alla chitarra e ai synths, Massimiliano Caretta al basso e Leonardo Capurro alla batteria e mandala si assiste auralmente , nell'arco di 7 tracce tutte egualmente indispensabili, a che cosa sarebbe successo se la musica degli anni'70 avesse evitate come la peste il quasi cinquantennio successivo e il bello è che tutto ciò non appare affatto datato o retrò...
Nell'iniziale Janua si entra in un acid trip che se davvero toccasse la città che ne dà il titolo male non sarebbe, NEU! È omaggio sincero ma non citazionistico alla formazione kraut che sopra ogni altra contribuì a definire un genere e ad originarne infiniti altri. Con Sole siamo in zona primi Deliurm grazie anche al flauto di Willie Oteri che svisa con elegiaca raffinatezza, mentre la title track Angustium parte verso un crescendo a tratti Crimsoniano che sfocia in cieli cosmici. Materia è, per l'appunto, materica ma anche matematica del chaos, molto seventies. From Saturn contiene tracce di space rock , contrappunti di synth su controtempi raffinati, si pattina sugli anelli del pianeta verso una pace siderale. L'opera si conclude con Theia, riappare il flauto che evita paragoni colti e non, un landscape atmosferico, forse il brano più prog e chissà se foriero delle prossime direzioni. In conclusione: disco che troverete a cifre folli su discogs tra qualche mese quindi accattevelo mò. Bravi Dhvani , da spellarsi le mani. (Marcello Valeri)

 

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