Forse non ha avuto molta fantasia a ribattezzarsi, ma Antonio Gramentieri, con Don Antonio, ha voluto prendersi uno spazio per sè; con i Sacri Cuori, Gramentieri si è guadagnato, in pochi anni, il rispetto e le collaborazioni con grandi artisti come i Calexico, Dan Stuart dei Green On Red, Hugo Race, John Parish , Howe Gelb e di certo molti altri che ora sfuggono alla memoria…. Don Antonio potrebbe essere anche visto come una rutilante colonna sonora di un film inesistente, dalla struttura principalmente strumentale ( anche se ci sono alcune canzoni piuttosto abbozzate e vocalist importanti come lo stesso Race nell’iniziale Sera) con parentele nel lavoro di artisti come Goran Bregovic (non per la ‘balcanità’ ma per l’approccio generale ) o nelle musiche d’ atmosfera delle orchestrine di Boris Kovac. Non mancano, ovviamente, atmosfere sudiste, chitarre languide, fisarmoniche, fiati squillanti e perfino un fischio morriconiano. Tutto sommato nella cantina di Don Antonio ci si diverte con intelligenza e garbo, come in un bel film, dai titoli di testa a quelli di coda. (Fausto Meirana)