Questo di Federico Sirianni non è, purtroppo, un nuovo disco, e per la verità non è neppure un disco ma un libro. Dentro, però un disco c’è, anche se rientra nella categoria delle antologie. Una raccolta, quando la discografia completa comprende solo tre dischi in dodici anni (escluso il bootleg natalizio dello scorso anno) si giustifica come compendio al libro e, comunque, per la presenza di un inedito dallo stesso titolo (o viceversa). Inoltre le canzoni sono tutte riregistrate per l'occasione, quindi piuttosto diverse e scarne.
Ma se è piacevole risentire ancora una volta le belle canzoni di Federico, è dal libro che scaturisce un autoritratto sincero, sorprendente anche un po' autocritico, con belle parole, spesso amare, per la nostra città e altre, forse più serene, per l'altra sua città, Torino, che magari lo ha trattato meglio. Tra confessioni, ricordi e promesse (mai un altro libro...) si tratta di una lettura molto piacevole, soprattutto per chi lo ha seguito nel suo percorso artistico vagabondando, con lui, nei vari locali, alcuni dei quali si guadagnano la citazione tra le pagine, siano adesso ancora aperti o consegnati al capiente limbo dei posti perduti. (Fausto Meirana)