Da quanti anni in questo sciagurato Paese senza memoria abbiamo il dono di una voce come quella di Lalli? Un quarto di secolo? Forse. Sta di fatto che Lalli, da diversi anni, una decina almeno, fa sodalizio con Pietro Salizzoni, senza dimenticare il prezioso apporto di Stefano Giaccone, e Èlia è il nome che identifica il progetto: canzone d'autore a livelli di assoluta eccellenza, sia che siano i due a scrivere, sia che Lalli scelga, con libertà assoluta, brani che sente vicini alla propria poetica, che è fatta, almeno dai tempi dei gloriosi Franti, di spirito libertario, consapevolezza del dolore e dello smarrimento che avvolge un po' tutti quelli che ragionano, chiarezza adamantina nel prender posizione. Questo cd raccoglie il meglio da due serate di concerti torinesi. Ci sono canzoni capolavoro, come Li riconosco a stento, o Brigata partigiana Alphaville, ci sono brani del cantautore argentino Fito Paez, c'è un'incredibile Vedrai Vedrai di Tenco, e una Ave Maria dal canzoniere di Faber mai così asciutta ed intensa. Splendidi i nuovi arrangiamenti: con archi e, anche, la tromba di Giorgio Li Calzi. (Guido Festinese)