Quando la scrittura diventa un urgenza tale da contrapporsi al quotidiano accade che, in mancanza di ispirazioni alte e dell'eterna domanda "ma questo libro è necessario"(che chiunque si ponga conosce già la risposta) alcune persone se ne freghino deliberatamente di scrivere il loro Giovane Holden e preferiscano invece raccontare, attraverso la fiction letteraria, le loro personali riflessioni con l'umiltà necessaria all'opera prima. Gianfranco Catalano, scrittore genovese alla prima, appunto, esperienza, non si nasconde dietro costrutti fisolofici ma, bonariamente, si pone come narratore "altro" e decide di puntare, come cifra stilistica, ad un maestro di un genere che definire semplicemente orrorifico è riduttivo, ovvero Stephen King. Catalano racconta come un dono, anzi il dono per eccellenza, ossia la vita, possa trasformarsi in una maledizione e quindi pone il suo protagonista in un private hell molto simile a quello che tutti conosciamo senza essere però, a nostra volta, afflitti anche quel dono. Se si riconosce nell'incipit l'influenza kinghiana de La Zona morta, si riconoscerà anche, nella progressiva crociera verso le situazioni più ardue e dolorose affrontate dal protagonista, l'originalità di una scrittura forse non necessaria ma comunque estremamente liberatoria. Quando nel finale la maledizione si rivelerà salvifica seppur sacrificale, tutto riacquisterà un senso necessario. Lettura consigliata a tutti coloro che cercano evasioni nel fantastico per sfuggire all'orrore dell'oggi. (Marcello Valeri)
Il libro è acquistabile presso : http://www.booksprint.it/