Prodotto da Tommy LiPuma e arrangiato da Claus Ogerman (colui che americanizzò Antonio Carlos Jobim, lasciando segni indelebili e deleteri anche su alcuni album di Frank Sinatra, Stan Getz e Bill Evans), il dodicesimo disco di Diana Krall dovrebbe, nelle intenzioni, consacrare definitivamente la cantante canadese come una delle stelle del firmamento musicale internazionale. Per fare ciò sono state scelte una dozzina di evergreen pescando tra hit, come "Walk On By" di Bacharach, qualche standard jazz (“Every time we say godbye”), l’immancabile “Girl of Ipanema” e trasformando il tutto in una melensa sfilata, declamata tra sospiri e sussurri sopra un nutrito tappeto di violini. Siamo pronti a dare un’altra chanche alla Krall, ma per favore impedite a questo disco di suonare. (Danilo Di Termini)
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