Vivaldi è sicuramente il mio cliente più "volatile", nel senso che più volte all'anno ci lascia per volarsene verso i paesi più remoti. Questa volta ha scelto una meta che si confà alle sue abitudini: le isole Canarie. Tocca a me continuare in prima persona la rubrica, anche perchè il fine anno segna il momento dei riepiloghi. I dischi dell'anno li trovate a parte, ma altre classifiche nostre proprie attendono di essere svelate: ad esempio quella dei "rompipalle di Disco Club". rompipalle1
Questa classifica è stata inaugurata circa dodici anni fa. Per i primi tempi il vincitore è cambiato di anno in anno. Il primo ad aggiudicarsi l'ambito (si fa per dire) titolo è stato il portinaio dei nostri vicini di tanto tempo (Teti, poi Sip, poi Telecom): De Mita (come lo chiamavamo per la sua somiglianza al suo più celebre concittadino). In verità all'epoca della vittoria era già ben piazzato in classifica, con le sue richieste continue di dischi (Claudio Villa) o dvd (western con John Wayne) che non abbiamo in negozio, ma un sabato pomeriggio ha avuto l'allungo vincente.

Io arrivo sempre puntualissimo all'apertura, anzi in anticipo. Anche quel sabato alle 15 meno 5 ero lì e cosa mi tocca vedere? Il simildemita che mi indica l'orologio. Ammetto che al riguardo sono molto suscettibile, soprattutto se il rilievo mi viene da una persona che in una settimana lavora quindici ore meno di quello che faccio io. Gli esplodo addosso un po' di insulti e, estraendo il cartellino rosso (unico espulso senza nemmeno essere entrato in negozio), gli faccio vincere il campionato di quell'anno: rompipalle n. 1 del 1998.

L'anno successivo è toccato a Claudio Social D, che, già ben piazzato per la sua pedanteria, è balzato nettamente in testa col famoso crollo dei 32 cd (cfr. altra puntata della rubrica).

Nel decennio successivo invece non c'è stata più lotta. Già a metà anno il vantaggio del primo in classifica era tale da non poter essere colmato nemmeno in caso di crollo dell'intero pacco di cd. Chi è questo schiacciasassi, schiacciasassipiù imbattibile dell'Inter di Mourinho, che quest'anno si aggiudicherà la stella (decimo successo consecutivo)? Il Biondo. Vestito sempre uguale, primavera, estate, autunno, inverno: berettino in testa, sacca sulle spalle, barba spesso incolta. Entra e (probabilmente è allergico al negozio) tira immancabilmente fuori il fazzoletto (sempre lo stesso e lo si capisce dal colore) e si soffia il naso davanti a me. Dopo aver sbirciato il monitor (per vedere cosa scrivo, ordine di dischi o cose personali è lo stesso) e curiosato sempre le stesse cose, se ne va sempre salutando. E' finita? No, fa sempre gli stessi giri: dal baretto per il panino oppure dal panificio per la focaccia, nel nostro reparto usato, nella gelateria; alla fine di ogni giro rientra sempre in negozio (mangiando panino, focaccia, gelato), se ne va salutando come se fosse l'ultimo giro, ma so già che tornerà (le ripetizioni da me inserite sono volontarie, per far capire la metodicità del personaggio). Cosa fare per allontanarlo? Lo saluto a stento, non gli rivolgo la parola mentre con tutti gli altri scherzo, infine, quando mi ordina qualcosa nel database olandese, aspetto che esca e gli tolgo l'ordinazione (parlando con qualche altro cliente dice "Sono sfigato, tutti i cd che ordino non arrivano").

fazzolettopanino

focacciacoppettaContro un simile fuoriclasse non c'è niente da fare: gli altri devono accontentarsi di lottare per i posti di rincalzo del podio; e sì che non mancano dei veri e propri campioni della rottura, a partire dal pluriespulso Carlino e senza dimenticare Mimmo, che, di espulsioni, ne ha avute meno, ma di più lunga durata (l'attuale dura da quattro mesi) e per cause varie (il pretendere di fumare in negozio quando io avevo messo il cartello "vietato fumare", ben prima che entrasse in vigore la legge; la completa divergenza con me in qualsiasi campo, dalla politica, al calcio, al motociclismo, al genere musicale). Nessuno ha però la costanza e la monotonia del Biondo, il Maradona dei rompipalle.

Il secondo posto assoluto per il 2010 se lo aggiudica Ottavio, vincitore della nuova categoria "rompipalle telefonici". Questa categoria ha avuto un grosso impulso con l'avvento del telefonino e almeno sei posti su dieci sono stati occupati dai "telefonisti". telefonino_dispettosoOttavio chiama più volte alla settimana e pretende di sapere se ho disponibili i dischi che gli interessano. Ho cercato di spiegargli che non posso passarmi le giornate a girare per il negozio in cerca dei cd richiesti, ma lui mi ha risposto "ma io abito lontano". "Dove?", gli ho chiesto legittimamente. "A Voltri", fa lui come se Voltri fosse un quartiere di Milano e non di Genova. Squilla il telefono, rispondo ed ecco il suo caratteristico modo di parlare a raffica e a scatti; sbatto giù la cornetta (non esiste più, ma come modo di dire è più efficace di "schiaccio il tasto col relativo simbolo"). Lui non demorde: mimetizza, per quanto può, la voce e dice di chiamare da Torino (che effettivamente è lontano). Non ci vuole molto per riconoscerlo e a risbattergli giù la di sopra cornetta. Alla fine attivo l'opzione per riconoscere chi mi chiama, alla prima sua telefonata memorizzo il nome ed ecco fatto: l'importuno è eliminato! E' vero che dopo qualche giorno mi piomba in negozio a chiedermi se mi si è rotto il telefono, ma il danno è limitato: Voltri è lontana!

La medaglia di bronzo per il 2010 spetta al Puzzone. Mi spiace chiamarlo così, ma non ne conosco il nome e in vent'anni che passa dal negozio non ha mai parlato. Entra ogni mattina tra le 8,30 e le 10,00; a dire il vero si preannuncia quando è ancora fuori a guardare la vetrina, fa dei versi molto simili a Mr.Bean (solo consonanti e niente vocali) e ridacchia; entra e il riso gli si blocca di fronte al mio sguardo da Hannibal. Inutile però, da decenni fa sempre lo stesso giro: guarda una fila di vinili nello scaffale a sinistra, fa il giro e guarda sempre la stessa fila a destra, torna indietro ed esce trattenendo a stento una risata. Qual'è il problema?

bidone

E' che non conosce l'acqua e probabilmente dorme dentro un bidone della spazzatura sottratto all'Amiu. Il risultato è che dopo la sua visita quotidiana l'aria in negozio è irrespirabile. Per colpa sua nell'ultimo anno ho comprato un numero notevole di deodoranti (più o meno nauseanti) da spruzzare dopo (e qualche volta prima) la sua uscita. Questo da quando una mattina, subito dopo la sua visita, è entrata una signora che mi ha guardato scandalizzata come a dire "potresti almeno lavarti prima di aprire il negozio!"

tittyPer le prossime puntate aspettiamo il ritorno del canarino Vivaldi.




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