Prima di questo esordio la cantautrice californiana aveva in diversi modi partecipato ad alcune importanti produzioni discografiche della fine degli anni ’70: come autrice nell’unico disco solista del compianto Lowell Gorge dei Little Feat, sul quale firmava ‘Easy Money’ e, come modella, nella foto sul retro-copertina di ‘Blue Valentine’, il capolavoro del Tom Waits prima maniera, dove appariva lascivamente sdraiata sul cofano di un auto. Il rapporto assiduo con quest’ultimo, ben più intenso della session fotografica di cui sopra, riemerge nelle ambientazioni dei brani di quest’opera prima: notti metropolitane raccontate tra le luci al neon dei baretti, il miraggio di una pompa di benzina o la corsa di treno nell’oscurità, ma anche la struggente nostalgia di amici e amori perduti.
Un altro punto fermo nella vita della Jones è stata la frequentazione di Chuck E. Weiss, cantautore con più di un punto in comune con Waits; a lui è dedicata ‘Chuck E.’s in Love’, la canzone che apre il disco e tuttora uno dei pezzi più conosciuti dell’autrice. Si tratta di un disco fresco ed ispirato, un’alternarsi di ballate romantiche e brani jazzati caratterizzati dalla particolare voce della Jones. I suoni del disco sono eccezionali e qui il merito va alla cristallina produzione, affidata all’inossidabile duo formato da Lenny Waronker e Russ Titelman, che smorza un po’ il lato buio delle composizioni senza però stravolgerne l’essenza. Perfetti i contributi, in sala d’incisione, di rodati sessionmen come Jeff Porcaro, Tom Scott e Steve Gadd e di artisti famosi come Randy Newman e Dr. John. (Fausto Meirana)
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