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La struttura di questa musica è quella tipica della nouvelle vague inglese anni ’70, di stampo zappiano, o, meglio ancora, protomachiniano: temi accennati, abbandonati e poi ripresi, ricapitolazioni del discorso generale, andamento tipicamente suistico, senza soluzioni di continuità fra titolo e titolo. In un caso come questo un’organizzazione di tipo chiaramente collagistico appare la conseguenza logica del persistere su tutto di quattro personalità individuali che non possono in nessun caso essere sacrificate al compimento di un idioma comune. Quando le quattro personalità di cui sopra sono quelle di Phil Miller, Dave Stewart, Pip Pyle e Richard Sinclair e i loro biglietti da visita, nomi come Caravan, Egg, Delivery, Gong, Matching Mole, una tendenza di tal genere si giustifica da sola. Anche perché la musica che ne viene fuori è un autentico altalenare di dolcezza e di vigore, di struggimento e di scossa elettrica, col cuore che batte all’impazzata, ma con l’occhio vigile e maturo. Non è davvero poco. (Roberto Di Vanni)
(da Pop Records n. 7 - settembre 1974)