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Volete cominciare ad ascoltare il jazz e non sapete da che parte cominciare? In giro ci sono molte guide più o meno interessanti e sul web si trova tutto e il contrario di tutto; ma se avete voglia di qualcuno che vi prenda per mano e vi conduca tra i meandri della musica afroamericana, il nuovo libro di Murakami Haruki, "Ritratti in jazz" murakamiè quello che fa per voi. Si tratta di una serie di brevi profili (cinquantacinque per la precisione) di musicisti e cantanti, da Chet Baker a Gil Evans, descritti a partire da un disco (rigorosamente in vinile) posseduto dallo stesso scrittore. La vera novità rispetto agli altri manuali del genere è la capacità di racconto di Murakami (unita ad una qual vena nostalgica di chi sta ripensando alla sua giovinezza...): lo scrittore, grande appassionato di musica come traspare dalla lettura dei suoi primi romanzi, ha gestito un jazz club per molti anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla letteratura; e lo si vede nel tono della narrazione, nell'accuratezza di alcuni ricordi (l'acquisto del disco di Horace Silver "Song for My Father" è l'occasione per soffermarsi su "L'indirizzo della casa di produzione Blue Note Records impresso sulla copertina era: 43, 61th street, New York". Avvertenza per i collezionisti si tratta della prima stampa), nell'esperienza dell'ascolto trasformata efficacemente in affabulazione. Manca tutto il jazz dalla fine dagli anni '60 in avanti (il free, il jazz rock, l'avanguardia, il jazz non statunitense) e questo è indubbiamente un limite (così come i ritratti del disegnatore Wada Makoto, spesso scolastici e banali); ma per scoprire i grandi classici del jazz, unendoli al piacere della lettura, un'occasione irripetibile.

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