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Concerti Concerti RED WINE - BLUEGRASS PARTY n° 9
 

RED WINE - BLUEGRASS PARTY n° 9 RED WINE - BLUEGRASS PARTY n° 9 Hot

RED WINE - BLUEGRASS PARTY n°9
West Coast Girls
Teatro della Tosse, 25 novembre

Red Wine 8 Party b 2Un buon vino rosso non invecchia: prende corpo, sostanza, sfumature di aromi che non si pensava potessero nascondersi tra le pieghe e gli archi luminosi che la bevanda lascia sul bicchiere che ruota. Un buon vino rosso è tutto quanto era alle origini, e parecchio di più: come una persona che abbia avuto una buona educazione in una materia, e, qualche decennio dopo, te la ritrovi davanti dotata di ironica, ben meditata sapienza, leggera e consistente al contempo. Red Wine è, appunto, un buon vino rosso. Il bluegrass delle origini (ormai sono quasi quarant'anni!) per la band di Coppo e Ferretti non s'è annacquato: vive come collante e struttura di quanto questa magnifica band riesce ad incorporare: Ed è molto, moltissimo. Lo sappiamo dai Bluegrass Party, le feste annuali che il gruppo, ormai assestato su una solida formazione a quattro + uno, si direbbe in gergo para calcistico, ogni anno offre alla città e a chiunque abbia voglia di passare due ore di "good time", come direbbero dall'altra parte dell'Oceano. Dunque i due Ferretti, padre e figlio, Lucas Bellotti al basso, marcatempo ironico ed affidabile della squadra, Davide Zalaffi alla batteria, uno che quando non suona musiche di tutt'altro genere si diverte come un pazzo a vellicare le pelli sull'incalzante tempo in due scandito dal basso. Bello che il Party di quest'anno al Teatro della tosse cadesse esattamente nel giorno in cui si invita il mondo a riflettere sulla violenza contro le donne: c'è un altro mondo possibile, quello della musica vera, dove invece le donne regalano dolcezza e potenza e sono se tesse senza nulla dover temere da chi ha accanto. Dunque quest'anno ospiti al femminile: la prima,Kathy Kallick, eccellente songwriter chicagoana maturata musicalmente nella zona della Bay Area di San Francisco, che della "windy town" conserva una punta aprigna e bluesy nella voce, e di San Francisco un'attitudine a narrare con evidente passionalità. La seconda, Annie Staninec, che a dispetto di nome e cognome ha fattezze delicate da fatina orientale, e che invece quando imbraccia il violino è un folletto monello che sorprende ad ogni cavata, tale e tanto è l'entusiasmo e l'evidente gioia di suonare. Qualche "highlight" dal nono party, fatto presente che l'emozione pura ha aperto e chiuso il concerto, con due magnifiche scelte dal repertorio dello sfortunato Tom Petty, scomparso di recente? Difficile scegliere. Ad esempio una eccellente canzone scritta dalla Kallick quando riuscì a far visita al padre fondatore del bluegrass, Bill Monroe, e lui le raccontò che prendeva ispirazione dagli ululati dei suoi cani: così nacque "Fox Hounds". O Fiddle & Bow, pregiata ditta Red Wine, affrontata da Annie con grazia sorridente e spiritata assieme sul suo violino. O ancora Tear stained Letter, pregiata ditta folk rock Richard Thompson, 1983: la incise anche Kathy Kallick e l'ha fatta sua. E la presenza discreta ma, al solito, imponente, di Paolo Bonfanti sul palco ha aggiunto tutto il pepe elettrico che la Red Wine spesso ama spargere sull'impianto acustico. Il momento più toccante? Quando la Kallick ha voluto cantare, in italiano, la "Canzone dell'amore perduto di De André". Nel buio della sala hanno brillato parecchie lacrime. (Guido Festinese)

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