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Concerti Concerti NICK CAVE & THE BAD SEEDS live a Marsiglia 26 aprile 2008
 

NICK CAVE & THE BAD SEEDS live a Marsiglia 26 aprile 2008 Hot

ImageIl nostro maudit preferito a volte ricorda più Clouseau che Rimbaud. Però ce ne fossero cinquantenni come lui…



Marsiglia, 26 aprile

Come nei migliori incontri di boxe, niente schermaglie preliminari, niente riprese di studio. D’altronde siamo a Marsiglia, città dove, secondo una consolidata tradizione, non si va tanto per il sottile. I Bad Seeds partono massicci, precisi e discretamente rodati per esser una delle prime date del tour: Jim Sclavunos fornisce la dimostrazione di come la batteria rock non sia per forza di cose un attrezzo da palestra, Mick Harvey è come sempre l’uomo d’ordine con la faccia da rissa e Warren Ellis sfoggia una boutique di ‘mandocaster’ dal volume di suono inversamente proporzionale alle loro dimensioni togliendo un po’ di spazio al violino (sfoggia anche il solito look rasputiniano associato a scarpe da promotore finanziario). Come in tutti i concerti del nuovo tour, Night Of The Lotus Eaters apre la scaletta, con un arrangiamento più completo rispetto alla versione di studio; seguono Today’s Lesson, Red Right Hand (accolta con entusiasmo dal pubblico) e Dig, Lazarus, Dig!!!. Poi la priva vera sorpresa della serata: un'ottima Tupelo, con Nick alla chitarra. Il nostro ha l’aria di essere tonico e ben disposto, salvo venir sabotato per tutta la serata dal filo del microfono che gli blocca le promenades ai lati del palco (durante Today’s Lesson l’effetto è parecchio comico: partenza decisa verso un gruppo di ragazze cantando “we’re gonna have a real cool time, tonite” e improvvido stop a dieci metri dalla meta). Il concerto ripropone quasi tutto Dig, Lazarus, Dig!!!, che si conferma disco nato per essere suonato dal vivo.

Particolarmente bella e ben eseguita Jesus On The Moon, mentre We Call Upon The Author perde l’autoindulgenza della versione di studio. Quanto a More News From Nowhere, resta un pezzo abbastanza frivolo, ma pare destinato a diventare un crowd pleaser di sicuro effetto. Anche il repertorio più vecchio viene influenzato da tanta vigoria: in positivo nelle già citate e sempre epiche Red Right Hand e Tupelo e in una travolgente Papa Won’t Leave You Henry, in negativo nel caso di una molle The Ship Song, dove i Bad Seeds sembrano la cover band di se stessi, o di una Your Funeral, My Trial – anch'essa una sorpresa - forse poco provata. Il piano si ascolta raramente e Into My Arms è l’unico momento sentimentale del concerto, collocato nei bis prima del gran finale di Stagger Lee. Nei bis sono concentrate anche altre sorprese, brani generalmente poco eseguiti come Wanted Man e Hard On For Love. Se confrontato con il tour di Abattoir Blues, arricchito dalla presenza di coristi e più rifinito musicalmente, il nuovo sembra concentrarsi maggiormente sul volume di suono prodotto, che in alcuni momenti sfiora il rumore totale; l'effetto è molto divertente e propone Nick in una veste nuova rispetto all'offerta, pur ragguardevole, dei suoi ultimi anni. (Marina Montesano e Antonio Vivaldi)
dal Mucchio di giugno 2008
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