Grande serata di garage blues, 100% from Tigullio, giovedì scorso al Last Beach di Cavi di Lavagna. Ad aprire le danze The true story of the end, non una band, non un power-trio né un duo, bensì la rivelazione di un geniale one-man-band da Moneglia che con la sua stessa voce, una chitarra, una cassa ed un rullante ha infilato via via una serie di perle rock-blues dal sapore vagamente billy. Strizzando l’occhio alla tradizione, così come al sound elettrico di Pussy Galore e Jon Spencer Blues Explosion, ha intrattenuto egregiamente il pubblico lasciandolo letteralmente a bocca aperta, non solo per la qualità di testi e arrangiamenti ma anche per il groove e la perfetta coordinazione. Uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie, dunque, una performance accattivante tra ballate d’atmosfera degna della Sun Records più ruvida e e disinibita ad un sound più composto, perfetta fusione “tra moderna cultutra indie e tradizione blues”. Scaldati gli animi, si sono impossessati del palco i Motorcycleirene con il loro show di rock-blues assolutamente non convenzionale.
La formazione, che si appresta a partecipare alle selezioni per l’edizione 2008 del Bordighera Jazz & Blues Festival, unisce ad un ottimo impatto scenico la rielaborazione violenta del classico tessuto blues delle 12 battute, shakerando il groove rock n’roll ad un pizzico di punk per ottenere un sound ruvido, aggrassivo e travolgente, capace di “cavalcare” l’onda, come in “Road to Rock n’roll”, o scuotere letteralmente le fondamenta con pezzi provocatori quanto il loro ammiccante “Levaraccio”. Fuzz e distorsioni che vanno a nozze con i sensuali interventi dell’armonicista blues Fabio “Kid” Bommarito, come nel caso di “Loopholes”, che si rifà ad un sound più tradizionale, oppure “Windscreen Wiper”, lento trascinante che culmina nello splendido assolo di chitarra di un sanguinante (!) Davide Cabona. Dal concept album “Steel Blues”, ormai un abitué delle frequenze di Rock FM e Lifegate Radio grazie ad un supporter d’eccezione come il grande Fabio Treves, la band ha riproposto anche il lento “Blues” e l’ipnotica “Dance”, dal chorus orecchiabile quanto tagliente, senza dimenticare “Sweet Honey” e “Blues Bomb”, vere perle rock n’roll che, come disse di loro lo stesso Puma di Lambrate, “non hanno niente da invidiare a certe band californiane e della scena di Seattle”.
Un vero e proprio “battesimo del fuoco” quello tra The true story of the End e Motorcycleirene, che insieme hanno festeggiato sul palco del Last Beach l’inizio di una lunga e duratura collaborazione. Entrambi provenienti dal’indie rock, seppur sotto diverse forme, i due show si sono susseguiti con piacevole linea di continuità, spaziando da ballate a cavalcate, dal garage alla tradizione black. (Gloria Carabbio)
Per conoscerli meglio:
www.myspace.com/motorcycleirene
www.myspace.com/thetruestoryoftheend