Stasera concerto con soli posti numerati all'Arena di Ginevra, bella struttura nei pressi dell'aeroporto, la pista del quale è visibile dai bar e dai ristoranti del mezzanino. L'acustica di grande qualità sarà la caratteristica precipua della serata, mentre la prevalenza di spettatori seduti è destinata, come d'abitudine, a rendere il concerto un po' meno 'caldo' del solito. Sopratutto all'inizio, quando il concerto comincia senza che il pubblico sia ancora tutto entrato in sala. Alle 20 si comincia con la solita batteria di pezzi, cinque stasera, inclusa "Just Like a Woman', nei quali Dylan è alla chitarra.
Prima sorpresa una buona versione di 'Simple Twist of Faith', non molto dissimile dall'originale (a Brussels ne aveva proposta una quasi funky), con ampio spazio lasciato agli strumentisti tra una strofa e l'altra. Poi 'John Brown', già sentita a Stoccarda, altrettanto bella e con Dylan che sfodera potenza e toni d'annata nella voce. Nessuna sorpresa invece da 'Modert Times'; alla fine del concerto un inglese che gira al seguito della tournee vendendo T-shirts mi ricorda che a Birmingham ha suonato per l'unica volta in Europa 'Workingman Blues #2' e propone anche una spiegazione: è una città operaia, come Torino, e quindi potrebbe ripetersi domani. Vedremo. Verso la metà del concerto il pubblico della platea si alza in piedi, l'atmosfera si scalda, e il finale scorre via nel modo solito. L'acustica perfetta rende particolarmente apprezzabili, perché privi di distorsioni, i pezzi più veloci, come una potentissima 'Highway 61'. Se quelli che,come me, seguono numerose date amerebbero cambiamenti maggiori nella setlist, ovunque Dylan suoni il pubblico richiede a gran voce 'All Along the Watchtower' e soprattutto 'Like a Rolling Stone', e anche stasera Dylan lo accontenta. Una buona serata, ma è tempo di ripartire all volta dell'Italia per le prossime due date. (Marina Montesano)
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