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Jazz Recensioni MASSIMO BARBIERO & GIOVANNI MAIER - Code Talkers
 

MASSIMO BARBIERO & GIOVANNI MAIER - Code Talkers MASSIMO BARBIERO & GIOVANNI MAIER - Code Talkers Hot

MASSIMO BARBIERO & GIOVANNI MAIER - Code Talkers

Dettagli

Titolo
Code Talkers
Anno
Casa discografica

Massimo Barbiero e Giovanni Maier fanno parte da oltre vent'anni di uno dei gruppi storici del jazz italiano di ricerca - i gloriosi Enten Eller - di cui in qualche modo, l'uno alla batteria e a tutto quel che si può percuotere e l'altro al contrabbasso, costituiscono una sorta di eclettica sezione ritmica (ma non solo ovviamente). La loro intesa e conoscenza reciproca è profonda e radicata, il linguaggio che condividono si è costruito e affinato nel tempo, nel corso di anni di studi, esperimenti, confronti e condivisione di musica a tutto tondo. Barbiero e Maier sono due straordinari improvvisatori, ovvero sia due musicisti, due ideatori musicali incredibilmente preparati e quindi pronti ogni volta a misurarsi con il gesto e la creazione estemporanea, un apparente vertiginoso salto nel buio che altro non è che un tuffo nel proprio mondo cognitivo.

Un viaggio nel vasto mare della conoscenza acquisita e assimilata che attraverso percorsi imprevedibili permette sempre (o quasi) di tracciare una via, un sentiero, una mappa possibile, anche quando può sembrare del tutto impossibile. In questo "Code Talkers" il loro dialogo, in codice come quello degli indiani Navajo durante la seconda guerra mondiale, è libero, fitto, serrato, apparentemente inesauribile. Siamo in territori lontani dalla forma o dalla sua netta percezione, lo scambio si muove per fugaci figure melodiche o ritmiche, sfumature timbriche, registri, colori espressivi, tratti ambientali, sulla scorta di segnali o esoterici cenni di intesa che sono totalmente appannaggio di Maier e Barbiero e che l'ascoltatore può solo tentare di intuire. Probabilmente i non abituati a questo genere di avventure musicali faticheranno a trovare punti di riferimento, ad orientarsi in questo oceano di pura musica, suoni e rumori, ma, superata la soglia della prima diffidenza, si ritroveranno ad apprezzare la rilassante e piacevole immediatezza di tanta inaccessibile (o invece praticabile) profondità e l'inesausta fantasia ed ispirazione dei due protagonisti in causa, che, grazie alle loro sorprendenti abilità tecniche, trovano il modo di non impaludarsi e mantenere sempre alta la tensione creativa. In particolare (questa volta) è Giovanni Maier a lasciare maggiormente il segno, capace di sprigionare al violoncello una quantità smisurata di idee e suggestioni. Prestigiatori. (Marco Maiocco)

 

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