Misteri del jazz: Joe Lovano, incensatissimo tenorista dal fraseggio elequente e originalità più o meno a livello zero, quando firma i suoi dischi, ogni volta che suona per qualcun altro tira fuori il meglio. Ad esempio in questo splendido disco - in cui sfodera un suono denso eppure rapsodico, alla Charles Lloyd - i cui titolari sono Marc Johnson e la pianista brasiliana Elias (alla batteria c'è il solito, mostruoso Joey Baron). E' un sodalizio di cui ricordiamo un bel disco del 2005, ma qui forse l'equilibrio è anche migliore, con atout ben piazzati come One Thousand And One Nights, otto minuti di cavalcata modale sulla danza dei tasti, o la corposa composizione iniziale che dà titolo al disco. Johnson chiude da par suo, facendo brillare di nuova luce il traditional nordamericano Shenandoah. (Guido Festinese)