angoloCari clienti presenti e futuri (i passati tipo 'compravo dischi qui trent'anni fa quando andavo a scuola' non li saluto, a meno che non tornino a comprare. E in quel caso rientreranno nelle prime due categorie) benvenuti a questa fenomenale rubrica, sorprendentemente nomata 'L'angolo di Dario' (vedi foto). Colpito nel profondo dalle reiterate insistenze di Gian (che ha più volte minacciato di mettermi a dieta licenziarmi in caso contrario) ho deciso di scendere in campo (ahem) e curare in prima persona uno spazio telematico nel quale parlare di musica, affaracci miei e varia umanità. Dopo aver atteso invano che l'ex-leader dei Ciardellis mi fornisse illuminati spunti (in seguito maggiori dettagli) ho ripiegato per questa prima puntata su un disco che non può mancare nello stereo dell'uomo di classe.
L'avidissimo Jimmy Page ha recentemente pubblicato 'Yardbirds '68', inizialmente disponibile solo tramite il suo sito e in seguito in vendita un po' dappertutto. Trattasi dei nastri del vecchio 'Live Yardbirds: featuring Jimmyyardbirds Page' (originariamente stampato su Epic nel 1971 per capitalizzare sul monumentale successo dei Led Zeppelin e immediatamente fatto ritirare dal mercato da Page stesso) adeguatamente ripuliti e rimasterizzati. Il live fotografa le fasi finali della carriera degli Yardbirds, ridotti a quartetto (in seguito all'abbandono di Jeff Beck) e artisticamente un po' appannati. Se paiono lontani i fasti psichedelici della formazione a due chitarre (peraltro durata lo spazio di un singolo o poco più) il set in questione evita i pezzi più 'bubblegum' del loro ultimo album (Little Games, prodotto con scarsa efficacia da Mickie Most) per concentrarsi maggiormente su un rock blues che – a tratti – non è difficile accostare ai futuri Led Zeppelin (in scaletta anche 'Dazed and Confused' notoriamente scippata a Jake Holmes). Come gradito bonus 'Yardbirds '68' contiene anche l'ultima session in studio registrata dal gruppo: otto brani dall'efficacia variabile che erano in parte disponibili nella rara antologia 'Cumular Limits', pubblicata nel 2000. Nota per Gianpier Guspe: qui c'è anche 'Knowing that I'm losing you', che diventerà in seguito la 'Tangerine' di Led Zeppelin III.
Insomma: gettate via i vostri bootleg di 'Live at the Anderson Theater' (anzi, portateli nell'usato che qui non si butta niente) e compratevi 'sto disco. Per i più golosi c'è anche un'esosissima versione in vinile, così non avete scuse.
Ci vediamo in negozio. (Dario)

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