Pensando alle canzoni sorridenti, spigolose e molto studentesche dei californiani Weezer, era difficile immaginare che il loro primo bassista Matt Sharp (poi con i revivalisti new wave Rentals) potesse dar vita a un’opera d’esordio come questa: tredici canzoni con pochissime concessioni alla solarità, venate anzi di un crepuscolarismo tutto invernale. Sharp canta le proprie melodie a mezza voce affidandole a chitarra, pianoforte e quasi null’altro. I riferimenti sonori sono tutti poco americani, c’è qualcosa dei Dakota Suite (“Some Days”) e ci sono parecchie affinità, specie nel canto, con i Mojave 3 (“Goodbye West Coast”, significativa già dal titolo).
Anche nei momenti (appena) più mossi Sharp si tiene lontano dai suoi vecchi ambienti per accostarsi al pop sibillino e un po’ straniato dei Go-Betweens (“Hey, What You Gonna Do?”). (Antonio Vivaldi)