Fierissima è la polemica attualmente in corso a proposito di quei gruppi come Strokes, Libertines e Interpol che ripropongono suoni punk o new wave citando piuttosto chiaramente le proprie fonti d’ispirazione. Furbi copisti senza idee o entusiasti portabandiera dell’eterna vitalità di certi suoni? Come al solito sarà il tempo a rivelare la reale consistenza di questo presunto ‘movimento’ che, intanto, propone l’esordio di lunga durata degli Yeah Yeah Yeahs.
Il trio newyorkese ha la sua figura di spicco in Karen O, cantante dalla voce sensuale ed aggressiva, un po’ nello stile di Lydia Lunch. Le loro sono canzoni a volte brevi e aspre (“Rich”) a volte più dilatate e inquiete (“Maps”, “Y Control”) che giocano la carta sempre vincente della dissipazione giovanile, venata, per fortuna, di una saggia dose d’ironia. (Antonio Vivaldi)