Quest’album segna una svolta evidentissima nel suono di Songs: Ohia (Jason Molina per i suoi genitori). Dove prima la parola d’ordine era “scarna lentezza” e solo di rado un poco di luce riusciva a filtrare tra gli accordi, oggi troviamo musica piena e vitale, alla maniera del Neil Young elettrico degli anni ’70. Jason esordiva nel 1997 e subito si vedeva (a ragione) attaccare l’etichetta di seguace (se non replica) di Will Oldham.
La sua versione del country scheletrico di quest’ultimo lasciava tuttavia intravedere un talento tutt’altro che secondario; talento che cresce e sboccia fino a ritagliarsi un angolo all’ombra nel panorama dell’(ahimè) alternative country. Oggi Magnolia Electric Co. dimentica i fantasmi e disegna un nuovo percorso. Senza intravedere ostacoli. (Marco Sideri)