Iron & Wine è la denominazione scelta da Samuel Beam per il suo esordio discografico “The Creek Drank The Cradle”. Siamo di fronte a un personaggio paradigmatico di molta musica indipendente di questi anni, vale a dire il musicista fai-da-te (e non a tempo pieno) che incide i pezzi in casa propria suonando tutti gli strumenti da solo.
A differenza di più noti esponenti del solipsismo creativo (su tutti Will Oldham), il signor “ferro e vino” cerca una via di mezzo fra nitidezza melodica e frammentazione emotiva, proponendo canzoni molto pensose e, allo stesso tempo, mai affrante, a volte vicine a Elliott Smith (“Faded From The Winter”), a volte più legate al folk anni ’60 (“The Rooster Moans”), altre volte percorse da vampe gotico-sudiste (“Angry Blade”). Ci si chieda cosa faccia un personaggio simile in un posto come Miami Beach… (Antonio Vivaldi)