In musica, sono tornati di moda gli anni ‘80. Non è una notizia buona né cattiva: è un dato di fatto. I bassi e i ritmi danzerecci sposati all’attitudine scanzonata del rock indipendente, i lustrini e le tastiere. Questo “ritorno” ha prodotto dischi ottimi (Franz Ferdinand, Interpol) e, come d’uso, anche la consueta dose di spazzatura approfittatrice.
I Killers, americani, arrivano su questa piazza affollata con un disco fresco ed immediato; quasi spiritoso nel citare i tastieroni di Duran Duran e Depeche Mode, capace d’altro canto di melodie azzeccate e occasionale spessore. Di certo ascoltarlo è un piacere. Rimarrà? Sparirà in un attimo? Solo il tempo saprà dare risposta a questo quesito. Per il momento, accontentiamoci di ballare i suoi irresistibili crescendo. Poi si vedrà. (Marco Sideri)