Questo nuovo disco di Mirah è un progetto speciale, nato da circostanze particolari e distante, almeno in parte, dal “solito album”.La cantante ha infatti trascorso sulle pendici della Black Mountain (North Carolina) alcuni mesi in una vecchia casa piena di strumenti. Registrando ogni giorno suoni e melodie; compilando un diario sonoro, con tanto di controcanti di libellule, che alterna canzoni fatte e finite a piccoli spiragli di musica che raccontano un solo istante e poi spariscono.
Il risultato è un affascinante viaggio in miniatura nella quotidianità di un’esperienza; Mirah, la compagna Ginger e gli occasionali ospiti che da uno schizzo danno vita ad un affresco completo: strumenti tradizionali, cantilene antiche e un suono esile, povero, ma vivo come una giornata speciale. (Marco Sideri)