Anche per Tom McRae, come per i Turin Brakes e altri , il secondo album coincide con la necessità di affrancarsi da quella sorta di genere-tamagochi che fu il “new acoustic movement”. “Just Like Blood” colloca McRae in una posizione intermedia fra David Gray e i Coldplay, proponendo una sequenza di brani strutturati in chiave acustica che partono su toni sommessi per caricarsi, a poco a poco, di sussulti melodrammatici (“Karaoke Soul”).
A più riprese è percepibile una sorta di conflitto interiore fra il desiderio di liberare un delicato istinto pop (“Walking 2 Hawaii” oppure “Stronger Than Dirt” che potrebbe essere un pezzo dei Crowded House) e una, probabilmente caratteriale, tendenza all’introversione (“Overthrown” è quasi alla David Sylvian). Ne risulta un ritratto d’artista sincero e affascinante proprio nelle sue lacerazioni emotive. (Antonio Vivaldi)