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Rock Recensioni NATALIE MERCHANT - Motherland (AMG 2002)
 

NATALIE MERCHANT - Motherland (AMG 2002) Hot

ImageCi voleva l’intervento di produttore di grande esperienza e di indiscutibile talento come T Bone Burnett per ridare smalto e consistenza alla bella voce di Natalie Merchant che appariva decisamente sottotono nelle sue prove solistiche più recenti (vedi Ophelia, tanto per non incorrere in un’eccessiva vaghezza). Ma, com’è banalmente e universalmente noto, la classe non è acqua e proprio quando gli estimatori dei 10,000 Maniacs cominciavano a dare per dispersa la duttile e fascinosa intensità vocale di Natalie, ecco l’album della rinascita. Motherland è un’interessante traversata sulle tumultuose acque del blues, del folk-rock moderno e della canzone d’autore d’oltreoceano, supportata da un folto equipaggio al cui interno non mancano nomi illustri come quello di Van Dyke Parks.

Pur essendo privo di quei picchi creativi che fanno sobbalzare anche gli animi più scettici e si rendono memorabili fin dal primo ascolto, l’album segna il ritorno alla verve creativa e alla piena potenzialità vocale di Natalie Merchant, capace di passare con disinvoltura dalle atmosfere blues di Saint Judas  all’intensa suggestione di ballate come Motherland, Golden Boy o Tell Your Self. Motherland è attraversato da un entusiasmo rinnovato, da un’energia e una sensibilità che sembravano sopite e che, invece, aspettavano solo una nuova occasione per riemergere. Per fortuna quel momento è arrivato e tutto lascia supporre che sia destinato a durare. (Ida Tiberio)

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