La fenice dell'odierno prog psichedelico torna con una sorta di nuovo demo, contenente solo (si fa per dire) quarantacinque minuti di musica, che in qualche modo cerca di proseguire nella faticosa ricomposizione delle macerie disintegrate della classicità del rock. Il passo è cadenzato, la natura floydiana sempre in evidenza, caratterizzata dalle suggestive e (a momenti) calligrafiche chitarre gilmouriane di Justin Greaves e Karl Demata; il tono (a tratti) sembra essere quello ossessivo millenaristico dei Godspeed You! Black Emperor, ovviamente non in chiave punk progressiva. La sensazione è che il gruppo indugi su un sentimento di generale e irrimediabile perdita: "What Have We Got To Lose?" si chiede la desolata voce di Miriam Wolf, persa in una baluginante nuvola di tastiere d'epoca di banksiana memoria; e in "Hold On (So Goodbye to All Of That)" è addirittura un coro antemico alla "you never walk alone" dei tifosi del Liverpool, già immortalato nel floydiano "Meddle", a salutare sconsolatamente il mondo, come avrebbe fatto Pink da oltre il muro. Sicchè il titolo del lavoro, quel "nessuna tristezza o addio", sembra avere una valenza più ironica che svolgere la funzione di fiero incitamento a risollevarsi con coraggio da ceneri fuligginose. E però la cattedratica e imperiosa chiusura di "Jonestown Martin", proprio da arrabbiato "albero del porcospino", seguita da una sorta di rutilante "inno" all'indipendenza ("Long Live Indipendence"), miscuglio tra le urla ruggenti di Roger Waters dentro il megafono e certo tambureggiante punk jazz alla Bobby Previte, sono la testimonianza di una mai doma capacità di resistenza. Lodevolmente recalcitranti. (Marco Maiocco)
Rock
Recensioni
CRIPPLED BLACK PHOENIX - No Sadness or Farewell
CRIPPLED BLACK PHOENIX - No Sadness or Farewell
Hot
Dettagli
Artista
Titolo
No Sadness or Farewell
Anno
Casa discografica
Recensione Utenti
Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!
Powered by JReviews
I più letti
- Il 19 dicembre 1965 nasce a Genova il negozio di dischi più vecchio della città: Disco Club.
- 23 aprile 2022 - 15 anni di Record Store Day
- THE BEATLES
- DISCO DELL'ANNO 2012
- DISCO DELL'ANNO DI DISCO CLUB 2009 - Le Playlist
- DESIERTOS - La Spagna e i luoghi del western
- CLOCK DVA - Post Sign
- MARK-ALMOND - Una band leggendaria e misteriosa
- DISCO DELL'ANNO 2013 - Classifica provvisoria e liste
- BLUR - All The People Blur Live At Hyde Park