Come sono lontani i Pulp di Different Class, quelli che nel 1995 si contendevano, insieme a Blur e Oasis il dominio delle classifiche inglesi. Era l’apice della stagione brit pop e loro, forse più di qualsiasi altro gruppo, rappresentavano la new englishness anni ’90, la nuova inglesità che reagiva alle invasione grunge americana. Oggi i Pulp hanno continuato la strada intrapresa qualche anno fa con This Is Hardcore, distanziandosi ulteriormente dalla commercialità e dall’immediatezza melodica.
Non è un disco facile, va detto subito. Non ci troverete dentro la nuova Disco 2000. Dimenticatevi le tastierine pacchiane di Common People, aspettatevi piuttosto dei toni bucolici e delicati. La produzione è affidata a Scott Walker (uno che non si scomoda per niente) ed è la raffinata ricercatezza degli arrangiamenti orchestrali a fare la differenza (ascoltare gli otto minuti di Wickerman per credere). È l’inno alla vita di Jarvis Cocker, il suo punto di vista personale su temi quali l’operare umano nell’ambito della natura, l’origine della specie e la vita segreta delle piante. Positivista e drammatico allo stesso tempo. Ambizioso e imponente. (Filippo Gualtieri)