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La musica le condisce tutte e spazia dalla ballata al brano da musical passando per il pop ed il rockaccio da (ipotetica) classifica. Ed eccola qui, d’un tratto, la forza di questo disco: ti fa ridere. E poi piangere, un po’ riflettere. Poi ridere ancora. E neanche una volta ti sfiora l’idea di definirlo, mioddio, “eclettico”. I personaggi e le persone si inseguono nei risvolti di un disco che frulla insieme Elton John, Billy Joel, i Quasi e gli occhiali di Woody Allen. Si parla del giorno della pensione e si chiede scusa ad un amore lontano mentre Annie aspetta e Zak e Sara imparano cos’è un rave. Ben, il nerd cresciuto che canta ancora di come tutti sappiano quanto fa schifo diventare grandi (!), entra di nuovo da una porta che non è il lussuoso ingresso principale né la scala antincendio. Ed è di nuovo il benvenuto. (Marco Sideri)