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Il padre, la matrigna June Carter e la madre naturale sono tutti scomparsi nel breve volgere di due anni (2003-5) e il disco riflette, nei testi e nell’interpretazione, questi sentimenti profondi, con la voce di Rosanne che attraversa scenari essenziali di country rock, tra pianoforti, organi, sapienti tocchi di chitarra elettrica e testi sinceri. Non è un disco rivoluzionario, né un capolavoro irripetibile: “Black Cadillac”, però, è capace di avvolgere chi ascolta con la sua atmosfera intensa e vellutata. E per questo si fa ricordare. (Marco Sideri)