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Dopo Agaetis Byrjun il suono del gruppo in ( ) è più preciso e marcato, anche se molto più sospeso e onirico, con ritmi particolarmente rarefatti e ovattati quasi per sottolineare e mettere in luce i singoli elementi sonori che si succedono in un seguendo di linee di basso e drum machine accese e lasciate andare. Mentre nella prima parte del disco appaiono più chitarre e si intravedono i raggi del sole mattutino, nella seconda parte ci si avvia velocemente lungo la strada del crepuscolo, immergendosi in un'atmosfera più melanconica e soffusa, con spiccati toni evocativi e immaginativi.
Non e' un disco facile, ma un attento ascolto, un predisposizione per certe sonorità malinconiche e rarefatte e sicuramente ne rimarrete innamorati. Se poi lo ascolterete sotto una nevicata, con il vostro lettore cd portatile, non riuscirete a schiacciare il tasto stop. (Giovanni Besio)