Gli Oneida si danno una definitiva calmata con “Happy New Year”, dopo le esuberanza soniche, anche molto marcate, del passato, appaiono pacificati anche se non dimentichi della furia che fu. Il disco alterna un passo rock rilassato e perfino acustico a panorami isterici di chitarra elettrica e organo, il marchio di fabbrica del gruppo. Questa vena melodica rende il lavoro appetibile per chiunque e rimanda, seppur in maniera obliqua, allo spirito libero del rock psichedelico degli anni ’60. inoltre, con questi “Auguri di buon anno” gli Oneida danno l’addio al loro studio di registrazione personale in quel di Brooklyn, demolito dopo le sessions per fare posto, come in un film dozzinale, ad un gigantesco centro commerciale.
Cosa riserva il futuro a questa banda scombinata rimane, allo stato, una domanda. (Marco Sideri)
Tracklist