Di Beck si è sempre potuto dire: “C’è del metodo nella sua eccletticità”. Ovvero un musicista geniale capace di gestire la poliedricità del proprio talento andando dal folk apocalittico di “Mellow Gold” al funk di “Midnight Vultures” sino all’autorialità pensosa di “Sea Change”.
In ogni suo album c’era dunque una linea guida, un’indicazione forte. “Guero” modifica questo stato di cose, gioca al disco caleidoscopio e induce qualche perplessità, non sull’ispirazione ma proprio sul metodo. C’è un po’ di confusione e non tutto è messo bene a fuoco. Ad esempio sono piacevoli la finta cattiveria alla White Stripes di “E-Pro” e l’hip hop ispanico di “Qué Onda Guero”, mentre ha poco costrutto la citazione dei Blur in “Send A Message To Her”. Però Beck è uno che sa scrivere le canzoni e “Girl” potrebbe essere l’hit alternativo della prossima estate. (Antonio Vivaldi)