Thom Yorke approda per la prima volta alla realizzazione di un album solista. Abbandonati definitivamente i legami con i Radiohead, Yorke può dare sfogo ai suoi istinti compositivi più reconditi, avventurandosi in quella zona d’ombra delineata tempo addietro da Kid A e Amnesiac. Oramai non è più una rivelazione né una scoperta ciò che The Eraser ci propone, ma piuttosto una presa di coscienza del proprio carattere. Yorke gioca per tutta la durata del disco con fragili armonie costruite in punta di piedi a cui fa da contraltare la voce tremula e incostante. E così come i lavori più sperimentali dei Radiohead, anche The Eraser non lascia spazio alla fruibilità più spiccia. Ci vogliono un’attenzione e una dedizione particolari per poter cogliere gli sprazzi di genialità del biondo cantante inglese. (Giovanni Besio)