![Image Image](http://www.d3sign.it/dc/images/stories/CD/thumb_gogol b.jpg)
Per tutti i nostalgici delle commistioni selvagge tra radici folk e spirito punk che, a partire dagli anni ’80, hanno fatto commuovere e ballare il mondo (Pogues, Mano Negra) arriva una buona, anzi, ottima, notizia. Si chiama Gogol Bordello, un insieme di giramondo che, passando per Russia Italia Spagna e Grecia, si ritrova a New York per riportare il meticciato sulla cartina dei suoni targati 2005.
La formula è semplice: frullare insieme violini tzigani, testi un po’ ribelli e un po’ spensierati, atmosfere dell’Est e attitudine stradaiola dell’Ovest… Oplà: il gioco è fatto. Il disco scorre via in un unico respiro; la sua faccia giocosa e coinvolgente cattura per prima, lasciando poi spazio a canzoni che si rivelano anche profonde e originali. Il ballo (ri)comincia. (Marco Sideri)