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Rock Recensioni BRIGHT EYES - Digital Ash In A Digital Urn (Saddle Creek 2005)
 

BRIGHT EYES - Digital Ash In A Digital Urn (Saddle Creek 2005) Hot

ImageDue dischi in un giorno. Non è una novità assoluta (per restare agli ultimi tempi, basta ricordare Tom Waits o i Lambchop), tuttavia non c’è dubbio che Conor Oberst, il giovane cantautore dietro il nome “Bright Eyes”, abbia voluto con la sua doppietta marcare una sorta di “maggiore età” artistica. Dopo anni di uscite nel circuito indipendente, Conor dà l’assalto al grande pubblico.
Dei due album, “Digital Ash…” è il più avventuroso; vive di arrangiamenti elettrici ed elettronici, ricopre le sue melodie con trucchi e suoni lontani dall’impronta cantautorale del gemello (e del passato). Il risultato rimane ottimo, qualche incertezza sullo sfondo si giustifica con la novità e il cammino, per uno dei talenti più luminosi emersi negli anni ‘90, sembra oramai in discesa. Prova superata. (Marco Sideri)

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