Approda anche dalle nostre parti, dopo la trafila della stampa indipendente in poche copie e la “scoperta” della distribuzione a largo raggio “For Emma…”. E le voci entusiaste arrivate da oltreoceano, questa volta, non esageravano. “For Emma…” è un disco bellissimo. Fatto di nulla, registrato in una capanna persa in mezzo alla neve, in perfetta solitudine, eppure stratificato ed elegante come pochi album di recente. Chiamarlo disco folk è solo una comodità formale fuorviante: anche se la chitarra e la voce sono il suo alfabeto, le canzoni dentro si muovono in maniera inusuale; armoniose ma non antiche o tradizionali, delicate ma solide nella scrittura e nell’arrangiamento (voci che si sdoppiano, corde che si ammassano). “For Emma…” è un disco personale che parla una lingua universale. Cosa rara e benvenuta. (Marco Sideri)
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