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Rock Recensioni VETIVER - Thing Of The Past (Fat Cat 2008)
 

VETIVER - Thing Of The Past (Fat Cat 2008) Hot

Image Certo che il cosiddetto nuovo folk è proprio un bel movimento, come diceva Jovanotti, se ormai accoglie tanto il cupo Steve Von Till quanto il gentile Andy Cabic e i suoi Vetiver. Cabic e compagni arrivano ora al terzo album e dimenticano quasi completamente la vaga psichedelia del passato recente, per calarsi in una sorta di country-rock che è 1968-1975 sia nei suoni che nel repertorio. Il lavoro è infatti tutto composto da cover di canzoni poco o niente note risalenti a quell’epoca. E’ un atto d’amore a un’estetica (voci gentili, suoni quasi del tutto acustici), ma anche a un’etica, quella del ricercare i poco noti, i messi da parte i dimenticati. Il pezzo più conosciuto è The Swimming Song di Loudon Wainwright e il più oscuro Sleep A Million Years (“country song esistenzialista,” secondo Cabic) di Kathy Seideman, qui cantato dalla zia di tutti i neo-folkers Vashti Bunyan. Il più buffo è Hurry On Sundown (ben disintossicato rispetto all’originale degli Hawkwind), il più intenso Lon Chaney, di Garland Jeffreys, per voce, piano e poco altro. La chiave ‘ideologica’ del disco sta però in Road To Ronderlin di Ian Matthews (da questi incisa con i Matthews’ Southern Comfort). Per l’inglese Matthews il country-rock era lontano nello spazio, per l’americano Cabic è lontano nel tempo. Se si entra nell’ottica di questo amore a distanza, perciò puro e inattaccabile dalla realtà, il disco è molto bello, in caso contrario resta un esercizio di stile e nulla più. (Antonio Vivaldi)

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